Rai 3 per Enzo Biagi: Le grandi interviste

  • Genere: Storia
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Non in programmazione

Trama

Le interviste di Biagi al boss mafioso fecero il giro del mondo. Il grande giornalista pose molta attenzione, prima sulla carta stampata poi in tv, a tutto ciò che riguardava la criminalità organizzata. Il suo impegno contro la mafia andò oltre al lavoro del cronista, volle combattere la cultura dell'omertà verso l'onorata società e la sfiducia nei confronti dello Stato. Nel 1962, dopo aver diretto il Telegiornale, realizzò, insieme ai giornalisti Brando Giordani, Aldo Falivena, Emanuele Milano, Ugo Gregoretti, Fabiano Fabiani, Giuseppe Lisi e l'amico di una vita Sergio Zavoli, RT, il primo rotocalco televisivo. Nella prima puntata, Biagi mandò un giovane inviato Gianni Bisiach a Corleone, un paese a 60 chilometri da Palermo, dove nacquero Luciano Liggio, Totò Riina, Bernardo Provenzano, ma anche Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948. Il servizio destò molto scalpore e fu ripreso da tutti i giornali. La testimonianza di Buscetta aiutò i magistrati, in particolare Giovanni Falcone, a capire cos'è la mafia e a svelare la sua struttura gerarchica: la Cupola. Quando Biagi gli chiese perché si era deciso ad infrangere le leggi della riservatezza, della discrezione, che rappresentavano l'impegno di ogni soldato della mafia, Buscetta rispose che non aveva altra scelta. Biagi lo intervistò tre volte, l'ultima nel 1992 dopo la morte di Falcone e Borsellino. Inevitabilmente nella puntata si parlerà di Giovanni Falcone, che il grande giornalista intervistò per Linea diretta nel 1985. Tra i due vi è stata amicizia. Biagi era a cena a Palermo con lui e Francesca Morvillo una sera del 1987 quando i due andarono a sposarsi a mezzanotte. "Come due ladri" disse Falcone.

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