Radici. L'altra faccia dell'immigrazione

  • Genere: Speciali
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Non in programmazione

Trama

Ha avuto tre nomi e tre vite. Prima Beate, poi Nyirabuzayari e infine Jeanette. Jeanette Chiapello, 26 anni, oggi è ruandese fuori e piemontese dentro: vive a Savigliano, in provincia di Cuneo. È nata nel 1992 a Nyamata, i suoi l'hanno chiamata Beate. Due anni dopo, in Ruanda, si è consumato il genocidio, uno dei più sanguinosi massacri del XX secolo in Africa, che ha provocato un milione di morti. Sua madre è stata uccisa, lei è stata portata in un orfanotrofio dove nessuno la conosceva, e così è diventata Nyirabuzayari. La Croce Rossa Italiana, a maggio del '94, ha portato in Italia centinaia di bambini orfani ed abbandonati, rischiavano di cadere vittime dei miliziani. Ancora un volta nessuno la conosceva e così l'hanno chiamata Jeanette. Dopo tre anni in comunità, a Saluzzo, è stata adottata da una famiglia di Dronero, in Val Maira, provincia di Cuneo. Cresciuta fra le montagne, non ha mai voluto sapere nulla di Ruanda né dell'Africa, fino a quando grazie al suo compagno e alle sue due figlie si è sentita abbastanza forte per poter affrontare il passato.

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