- Genere: Documentario
- Titolo originale: L'uomo dalla bocca storta
- Uscita: 2009
- Nazionalità: Italia
- Durata: 60'
- Regista: Emanuele Salce, Andrea Pergolari
- Cast: Luciano Salce
Non in programmazione
Trama
Luciano Salce, regista multiforme e prima ancora attore, cabarettista e intrattenitore teatrale e televisivo era l'uomo dalla bocca storta che dà il titolo al documentario che Andrea Pergolati e Emanuele Salce (il figlio) hanno realizzato per raccontare il suo cinema a partire dalla sua vita e dalla sua personalità. Emanuele Salce racconta il padre a partire da lettere, racconti e aneddoti di chi l'ha conosciuto come si conviene in questo tipo di documentari. Ci sono foto e filmati, soprattutto provenienti dalle esperienze teatrali e televisive, le meno note al grande pubblico e quelle che sembrano, nelle intezioni degli autori, le più interessanti. Poco meno di un'ora, una durata televisiva, per raccontare un uomo che in molti sensi ha segnato il cinema italiano portando da altre parti quelli che dovevano essere gli stilemi della commedia definita "all'italiana" ma in realtà già priva di quei connotati quando Salce faceva il passaggio dietro la macchina da presa. Questo è raccontato soffermandosi su film come Il federale (solo il suo terzo da regista) in cui emerge la tensione verso un cinema che allarghi esplicitamente i generi, colmi di una seriosità nel racconto ironico che avrebbe portato avanti l'idea di umorismo al cinema nel nostro paese. Di segno quasi opposto invece gli exploit di massimo successo della sua carriera ovvero i primi due film di Fantozzi, molto legati alla realtà e dotati di gag e ritmi mai più raggiunti nei seguenti episodi. Raccontare registi e assieme ad essi periodi e stili cinematografici in documentari brevi è una tendenza forte e felice del cinema recente, L'uomo dalla bocca storta in questo senso riesce ad unire racconto personale (il fatto che realizzatore e oggetto della realizzazione siano uniti da un legame di parentela si sente) e una visione critica degli eventi data sia da una figura di studioso (in questo caso il critico Alberto Pezzotta) sia dai resoconti non sempre agiografici di amici e conoscenti.
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