• Genere: Drammatico
  • Titolo originale: Agnes of God
  • Uscita: 1985
  • Nazionalità: USA
  • Durata: 98'
  • Regista: Norman Jewison
  • Cast: Jane Fonda, Winston Rekert, Gratien Gélinas, Guy Hoffman, Anne Bancroft, Meg Tilly, Anne Pitoniak

Non in programmazione

Trama

A Montreal, una notte, grida laceranti rompono la pace di un convento di clausura, quello delle Piccole Suore di Santa Maria Maddalena. Accorsa nella cameretta della giovanissima suor Agnese, la Superiora, suor Ruth, la trova immersa in un lago di sangue. E, in un cestello, scopre inorridita, nascosto tra lenzuoli anch'essi insanguinati, un neonata, morto strangolato. Mentre poco a poco suor Agnese riprende la sua semplice vita di tutti i giorni, pur restando sempre soggetta a visioni e turbamenti, la psichiatra Martha Livingston viene incaricata dalla Magistratura di svolgere accurati accertamenti circa la personalità della religiosa. Premesso che nessun uomo è entrato nel convento e il padre confessore, un vegliardo, appare subito fuori discussione, e che nessuna delle suore, tranne l'anziana, ma ormai deceduta Suor Margherita, era al corrente della gravidanza e della sua tragica conclusione, Martha inizia a svolgere il compito affidatole in un clima di iniziale ostilità da parte della Superiora, donna di larga esperienza ed intelligenza, ma del tutto ferma nell'intento di proteggere a qualunque costo la sua giovane consorella, la quale, da parte sua, oppone a Martha il suo rifiuto ad ammettere alcunché. Poco a poco, tuttavia, molti dettagli ed elementi di giudizio vengono alla luce. Agnese è stata fin da piccola disprezzata, derisa perché brutta e sciocca, e perfino seviziata dalla madre, un'ubriacona abbandonata dal marito. Alla morte la madre la ragazza, ancora giovanissima, è stata collocata -e non per propria scelta - nel convento. Agnese è una frustrata, evidentemente preda di crisi isteriche e di un preteso misticismo, che Martha, di per sé atea e concreta, e lei stessa figlia di una alienata ricoverata in un gerontocomio, fa presto a diagnosticare. Ma la dottoressa vuole continuare i suoi colloqui con la povera Agnese, cui ha iniziato a voler bene. Scopre, così, negli archivi del convento che la Superiora altri non è che la sorella della madre della povera ragazza. Le gerarchie cattoliche premono sul Tribunale affinché l'inchiesta su Agnese sia rapidamente conclusa: ottenuta una brevissima proroga, Martha sottopone ad ipnosi Agnese e alla fine la verità viene a galla in una crisi drammatica, durante la quale la giovane suora emette sangue e mostra perfino stigmate di eccezionale gravità. Così si apprende che Agnese si recava a volte in cima al campanile, con la compiacenza della defunta suor Margherita, per deliziarsi del panorama tra lo svolazzare delle colombe, avvalendosi anche di un passaggio segreto. Un giorno proprio lassù uno sconosciuto le ha usato violenza e, al momento del parto, hanno assistito alcune consorelle, tra cui sua zia, la Madre Superiora, la quale però, messa alle strette, conferma a Martha che Agnese uccise il proprio bambino in stato di assoluta incoscienza. Voleva restituire a Dio il frutto di un suo sbaglio. Al processo, Agnese viene ritenuta non responsabile, assolta e riconsegnata al convento con l'obbligo dell'assistenza di uno specialista di malattie mentali. A contatto con i tanti risvolti di una realtà e di una pena sul piano umano così pungenti, come pure con ipotesi insolite e fenomeni del preternormale, anche il dichiarato ateismo di Martha sembra incrinarsi.

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