La battaglia di El Alamein

  • Genere: Guerra
  • Titolo originale: Desert Tanks
  • Uscita: 1968
  • Nazionalità: Italia
  • Durata: 109'
  • Regista: Giorgio Ferroni
  • Cast: Tom Felleghy, Giuseppe Addobbati, Ugo Adinolfi, Sal Borgese, Manlio Busoni, Giuseppe Castellano, Mario Chiocchio, Luigi Gatti, Ira Fürstenberg, Marco Guglielmi, Gualtiero Isnenghi, Robert Hossein, George Hilton, Gérard Herter, Ettore Manni, Piero Palermini, Nello Pazzafini, Michael Rennie, Luigi Scavran, Renato Romano, Antonietta Fiorito, Massimo Farinelli, Andrea Fantasia, Adalberto Rossetti, Frederick Stafford, Edoardo Toniolo, Giulio Donnini, Max Dean, Enrico Maria Salerno

Non in programmazione

Trama

Nell'estate del 1942, le truppe di Rommel avanzano in Africa, costringendo alla ritirata l'ottava armata britannica. Succeduto ad Auchinleck - quando questi era finalmente riuscito a bloccare i tedeschi davanti a El Alamein - il generale Montgomery decide (potendo contare, a differenza di Rommel, su imponenti rifornimenti) di attendere il momento favorevole per la controffensiva. Giunta l'ora, gli inglesi sferrano l'attacco. Il generale Rommel, tornato alla testa dell'"Africa Korps", dopo un assurdo ordine di abbandonare il comando impartitogli da Hitler, giudica miglior partito ritirarsi, ordinando alla divisione italiana Folgore di ritardare ad ogni costo l'avanzata britannica. Il tenente Giorgio Borri posto alla difesa di un importante caposaldo, è imbevuto di retorica fascista e crede ciecamente nella guerra. L'avventatezza con cui durante un'azione del nemico ha provocato la morte di alcuni dei suoi uomini, ha generato verso di lui tra i soldati un astio profondo, appena temperato dalla simpatia che suscita invece suo fratello Claudio, maresciallo dei bersaglieri. A poco a poco però sperimentando la tragica assurdità di quella guerra, le idee di Giorgio si sono modificate e la sua preoccupazione, dopo l'ordine di Rommel, è quella di salvare il maggior numero di vite umane. Impartito ai suoi l'ordine di ritirarsi, resta, con un pugno di uomini e pochi mezzi a contrastare l'avanzata dei carri armati britannici, contribuendo con il suo sacrificio, al successo dell'eroica resistenza della Folgore.

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